Ho riflettuto molto su come iniziare questa serata insieme. Alla fine credo che la domanda più giusta da farci tutti insieme sia:
E QUINDI?
Grazie amici. Innanzitutto grazie.
Grazie perché siete qui così numerosi. Noi ci conosciamo bene.
A San Salvo, in questo pezzo d’Abruzzo si lavora con passione e dedizione.
Non siamo abituati a buttare il tempo.
Scegliere di dedicare alcune ore all’ascolto di un candidato, invece di rientrare nelle case e passare del tempo con le proprie famiglie, è un gesto importante.
Apprezzo davvero tanto e ve ne sono grato.
E grazie a ciascuno di voi perché in queste settimane mi avete dato l’opportunità di stringervi la mano e di ascoltarvi.
Mi avete stimolato alla comprensione di una realtà sociale che cambia velocemente.
Amici, vi ringrazio perché mi avete aperto i vostri cuori.
Penso a quella nonna che mi ha confidato che con la pensione minima è sempre più difficile vivere.
Penso a quell’amico che ho riabbracciato dopo alcuni mesi nei quali ha sfidato in silenzio il peggiore dei mali e mi ha confidato che alla fine la nostra sanità è una grande conquista che dobbiamo difendere a tutti i costi.
Penso a quella ragazza che in un colloquio di lavoro mi ha detto che sarebbe così felice di tornare in Abruzzo se solo ci fosse l’opportunità di utilizzare il suo dottorato di ricerca.
Ringrazio loro e ringrazio voi perché ascoltandovi ci siamo dati anche l’occasione di immaginare insieme un Abruzzo nuovo. Alla fine vogliamo cose semplici.
Semplici come noi abruzzesi.
Una regione dove i nostri figli possano decidere di vivere felici. Una regione dove intraprendere, curarsi, divertirsi, accogliere, studiare, crescere, invecchiare, sognare sia sempre più facile. Non un privilegio per pochi, ma una certezza per tanti.
Una regione che dia più opportunità alle sue ragazze e ai suoi ragazzi.
Che garantisce cura e serenità agli anziani.
E più occasioni di lavoro alle donne e agli uomini che con orgoglio per nascita o per scelta si sentono abruzzesi.
Per scelta come me.
Io sono abruzzese, perché mio padre, Mario Argirò, ha scelto questa terra per realizzare i propri sogni.
L’ho detto all’inizio della campagna elettorale e lo ribadisco anche questo sera.
Io sento la responsabilità del nome che porto.
Argirò.
Il nome di mio padre.
Questa consapevolezza, questa responsabilità si rafforza ogni volta che incontro una persona che lo ha conosciuto.
E fra voi ce ne sono tanti. “Quando don Mario…” “Quando Argirò..”
Ognuno di voi ha un ricordo, un aneddoto. Una parola d’affetto.
La storia di mio padre è stata una storia incredibile. Una storia d’altri tempi.
Quando la volontà, la passione, la bravura di una generazione hanno consentito all’Italia di scalare le classifica del benessere, della ricchezza, rendendoci una nazione industriale.
Siamo riusciti a raccontare per immagini la sua incredibile storia anche grazie all’intelligenza artificiale.
E quella storia si conclude con l’intuizione felice di scegliere l’Abruzzo come tappa finale del suo viaggio.
La sua scelta di vita.
L’Abruzzo è diventa casa. La sua, la mia.
La professionalità, l’impegno e la visione di mio padre hanno consentito che Argirò per tantissimi abruzzesi sia sinonimo di eccellenza, di esperienza, di disponibilità, di voglia di futuro. Io ho onorato il suo impegno proseguendo il lavoro in azienda insieme a mio fratello, e ora ai miei nipoti e ai miei figli.
Ma l’ho fatto anche con un impegno personale verso la comunità.
Lo sapete bene, la politica è diventata una passione. Inaspettata. E autentica.
Che mi accompagna del 1994.
Una passione che me ne ha fatti fare di chilometri.
Nella nostra città, San Salvo, e poi Vasto, Lanciano, Chieti, fino a l’Aquila, e in tanti altri angoli del nostro meraviglioso Abruzzo.
Grazie a voi e al vostro sostegno sono stato eletto 6 volte in Consiglio Comunale a San Salvo.
Due volte in Consiglio Provinciale a Chieti, dove ho ricoperto il ruolo di Assessore al Bilancio.
Una volta nel Consiglio Regionale d’Abruzzo, dove ho svolto il ruolo di Presidente della IV° Commissione, quella delle attività produttive e lavoro.
Amo entrare nelle case delle persone.
Conoscere i bisogni e avere l’opportunità di mettermi in relazione con la vita quotidiana della mia gente.
Portare così dentro i palazzi del potere le vostre, le nostre istanze.
Se necessario scendere in battaglia contro chi non le vede, chi le nega, chi ne è indifferente.
Io da sempre credo che la politica sia raccogliere bisogni e dare risposte.
Lo sa il mondo della scuola: da assessore ho finanziato con 5 milioni di euro l’istituto professionale IPSIA e due palestre, ho favorito l’istituzione del Liceo Scientifico per i comuni dell’area di San Salvo.
Lo sa il mondo dell’impresa, quando in una stagione di crescita dopo il trauma del terremoto abbiamo favorito lo sviluppo delle attività produttive dell’Abruzzo.
Lo sa ciascuno di voi che percorrete in sicurezza le strade, le rotatorie e il ponte di Montenero, finanziati grazie al mio impegno da Assessore in Provincia.
Ma adesso occorre non guardare alle cose fatte, ma immaginare e realizzarne di nuove.
Il futuro dell’Abruzzo io lo vedo nella capacità di rendere concrete le potenzialità della nostra posizione geografica. Se apriamo un cartina appare chiaro.
La nostra posizione è il nostro futuro.
La nostra vocazione industriale è la nostra salvezza. L’area industriale di San Salvo insieme ai porti di Vasto e di Ortona può diventare il terminale di un innovativo hub della logistica del Mediterraneo capace di unire occidente o oriente. La Valley dell’Automotive tra Atessa e Termoli è ormai una realtà consolidata.
I due stabilimenti sono chiamati per i prossimi tre decenni a collaborare in modo strategico.
Gli 2,5 miliardi di euro di investimenti per la prima Gigafactory italiana di batterie in Molise garantiranno un futuro anche allo stabilimento Sevel di Atessa.
L’Abruzzo ospiterà lo stabilimento di assemblaggio di veicoli commerciali con motori elettrici più importante d’Europa.
Questo pezzo d’Abruzzo si trova dentro una delle dinamiche economiche più decisive del secolo: quella della transizione energetica.
Il nostro territorio è dunque il centro geografico di questa Valley dell’Automotive del futuro se consideriamo anche le nostre eccellenze industriali come Denso e Pilkintong.
Questo processo va guidato con sapienza e visione. Con capacità di dialogo e collaborazione fra istituzioni.
Il nostro territorio deve avere in Regione una voce forte e capace.
Perché il futuro dell’Abruzzo passa da qui.
Dalla nostra città, dal nostro territorio, dalle nostre scelte. È stata una bellissima campagna elettorale.
Ho ritrovato vecchi amici, ne ho conosciuti di nuovi.
Ci ha contraddistinto la pacatezza e la calma che appartengono al mio modo di concepire le relazioni e lo stare insieme agli altri. Qualcuno è spaventato che questo riscontro possa trasformarsi anche in ampio consenso elettorale.
C’è chi pensa che la stima rivolta ad una persona possa togliere la considerazione che ne merita un’altra.
Ma guardate questo è il limite dei rancorosi.
Essi non comprendono che il bene e l’amore sono misure che si incrementano.
Non tolgono ma aggiungono. Argirò ama i suoi elettori, e loro lo ricambiano.
Questo è un dato di fatto che nessuno, anche se appollaiato su altissimo piedistallo di ego e personalismo potrà cancellare dalla storia della città.
Questo amore reciproco fra San Salvo e gli Argirò valeva ieri, vale oggi.
Varrà sempre.
Nelle scorse settimane questa relazione si è appalesata in modo straordinario.
E questo semplice fatto potrebbe produrre un effetto positivo sulla politica regionale.
La provincia di Chieti può esprimere una rappresentanza di qualità in consiglio regionale.
La nostra comunità territoriale può essere capace di dare voce alle diverse anime del centrodestra.
Anche ad un’area moderata e liberale più ampia che nello stile e nelle progettualità che ho proposto insieme al gruppo di Gianluca Zelli trova una corrispondenza più consona con le proprie idee.
La grafica di questa sera dice che siamo al conto alla rovescia finale.
Vorrei lasciarvi con una consapevolezza.
Nessuno si inganni nello scambiare la mia mitezza per timore. Nessuno creda che la mancata reazione alle provocazioni, alle cattiverie, alle insolenze sia sintomo di debolezza e paura.
Tutt’altro.
Non ho fatto polemiche, non ho ribattuto ad attacchi frontali e sguaiati provenienti da una voce gracchiante perché so che in politica, come nella vita, ci sono gerarchie di valori che vanno rispettate.
Far venire meno il rispetto anche ad uno solo dei candidati consiglieri del centrodestra, attaccandolo, denigrandolo, offendendolo, significa ledere in primo luogo l’autorevolezza del presidente Marsilio.
Significa preferire consapevolmente un voto di preferenza in più per sé a fronte del rischio di far perdere le elezioni alla propria coalizione (come in Sardegna).
Amici anche se pensassi male di un candidato del centrodestra io non vi dirò mai non votatelo, non vi dirò mai che egli o ella preferisce un consenso personale a un consenso della squadra nella quale gioca.
Per una semplice ragione, perché i voti che ogni candidato consigliere in qualunque lista egli o ella sia inserito sono voti necessari per la nostra vittoria.
Manca poco, davvero poco al voto. Se ognuno di voi esprime solo il proprio voto, sarà difficile avere il risultato che ci aspettiamo, ma se ognuno di voi diffonderà il votare Argirò insieme, e sottolineo INSIEME, ce la faremo perché siamo tantissimi.
Vi ringrazio due volte perché molti altri elettori, mi hanno detto “Ti votiamo ma non possiamo venire” , sintomo di pressioni da parte di altri candidati che non rendono liberi gli elettori.
Il vero nemico è l’Astenersi nell’andare a votare! E’ a loro che dobbiamo rivolgerci per il nostro voto.
Per la vittoria di Marsilio, per la vittoria del centrodestra. In Abruzzo non c’è voto disgiunto lo sapete bene.
Il 10 marzo dovete scegliere innanzitutto un Presidente.
Poi potete scegliere chi ritenete possa difendere meglio gli interessi della nostra Regione, del nostro territorio, della nostra città.
Scrivere Argirò non sarà mai una scelta contro qualcuno. Scrivere sulla scheda elettorale Argirò è sempre stato e sempre sarà una scelta a favore di un’idea, di un progetto, di una visione. UNA SCELTA COMUNE.
La mia idea per il futuro dell’Abruzzo è chiara.
Da qui, stasera, possono arrivare i voti per la vittoria finale. Da qui, da questo territorio, se lo vorrete potrà entrare in Consiglio Regionale un vostro rappresentate che del dialogo e del rispetto per alleati e avversari fa una scelta di vita.
Nel mondo si vivono momenti difficili. Occorrono persone capaci.
Uomini e donne miti, ma ferme nei principi e nei valori. Persone che sappiamo usare il NOI piuttosto che l’io.
Uomini e donne con una visione politica basata sull’idea che solo con lo sviluppo industriale, turistico e investendo sulla cultura e la creazione di opportunità di lavoro ci può essere vero benessere e crescita per la nostra comunità.
Ora è il tempo di dare ancora maggiore slancio al nostro meraviglioso Abruzzo.
Possiamo farlo insieme. Quindi?
Quindi Argirò.